APRIAMO ANCORA
La nostra raccolta fondi per l'apertura anticipata del dormitorio Ex Bellesini
«Sono mesi che chiedo aiuto, voglio solo un letto,
sono a Trento e non sopporto di dormire sulla strada»
Questo è uno dei tanti messaggi che riceviamo ogni giorno, d’inverno come d’estate. Si tratta del grido d’aiuto di persone arrivate sul nostro territorio e ora costrette a passare le notti in strada, presso fabbriche dismesse, nelle periferie meno illuminate, ai margini della nostra comunità. Provengono soprattutto dall’Asia e dal Nordafrica, sono in fuga da insicurezza e violenze, persecuzioni, violazioni dei diritti umani e dagli effetti sempre più violenti del cambiamento climatico, che dilania le loro terre creando estrema povertà, come nel caso del Bangladesh e del Pakistan.
Sono persone che hanno chiesto qui da noi la protezione internazionale, quindi per legge avrebbero diritto ad un posto in una struttura di accoglienza e a un percorso di integrazione, che le aiuti a recuperare serenità e autonomia. I posti nei progetti ministeriali purtroppo al momento sono insufficienti: negli ultimi anni l’accoglienza dei rifugiati ha subìto molti tagli e la Provincia di Trento ha posto un limite numerico alle persone accoglibili. Questo non ha portato a meno arrivi, ma solo a meno persone accolte. Chi sta fuori da quella soglia non scompare nel nulla, ma finisce per vivere in strada, in attesa che si liberi un posto. Ancora attese e porte chiuse, quindi, dopo viaggi lunghi mesi o anni per arrivare qui, viaggi pericolosi ed estenuanti, percorsi a piedi attraverso frontiere militarizzate, filo spinato e botte.
Da alcuni anni cerchiamo di arginare questa situazione anomala e ingiusta con il nostro dormitorio di Casa San Francesco, a Spini di Gardolo, aperto tutto l’anno grazie anche al prezioso sostegno e alle donazioni dei cittadini e delle cittadine che ci aiutano. Un dormitorio che non dovrebbe esistere e che noi non vorremmo dover gestire, proprio perché l’accoglienza e l’inclusione sociale delle persone rifugiate non è efficace se si limita a un letto e un bagno, peraltro in una zona industriale.
Un solo dormitorio inoltre non basta, perché in lista d’attesa per un letto ci sono circa 300 persone. Per questo lo scorso anno, durante l’emergenza freddo, il Comune di Trento ci ha incaricato di gestirne un altro, presso le scuole ex Bellesini, a Trento.
Il dormitorio delle ex Bellesini ha accolto tante persone durante l’inverno, ha poi chiuso le porte all’inizio della primavera e verrà riaperto solo il primo novembre. Ci sembra uno spreco, oltre che un’ingiustizia, il fatto che il dormitorio sia lì, già pronto, con i suoi 24 letti, ma chiuso. Di fronte alle numerose richieste di aiuto che riceviamo, e alle centinaia di persone richiedenti asilo attualmente senza dimora nella sola città di Trento, ci chiediamo: perché aspettare l’inverno? Possiamo parlare di emergenza solamente quando fa troppo freddo? Costringere le persone a dormire in strada è forse più accettabile durante il resto dell’anno?
Non ha senso aspettare: vogliamo anticipare l’apertura. Per poterlo fare abbiamo lanciato una raccolta fondi: far funzionare un dormitorio con 24 posti letto costa ogni giorno circa 270 euro, poco più di 10 euro a persona. Quindi, ogni 270 euro che raccoglieremo, ci consentiranno di aprire un giorno prima del previsto.
Abbiamo raggiunto il primo obiettivo di 8.000 euro, quindi apriremo il 1° ottobre. Un risultato inaspettato che ci permette di porci un obiettivo nuovo: se raggiungiamo i 16.000 € potremo anticipare ulteriormente l’apertura. Noi siamo pronti ad aprire anche la prossima settimana!
Donare vorrà dire partecipare a questa difficile sfida: immaginare e costruire un presente solido e solidale, una comunità in cui nessuno sia invisibile.
Per aiutarci ad aprire prima:
Associazione Centro Astalli Trento
BANCA Intesa Sanpaolo
Causale APRIAMO PRIMA
IBAN IT67H0306909606100000167255