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Centro Astalli Trento

ESPERIENZE DI ACCOGLIENZA

La testimonianza di Suor Simona della Fraternità della Visitazione



Giorni fa abbiamo avuto il piacere di avere con noi Suor Simona della Fraternità della Visitazione, progetto di accoglienza che da 23 anni opera a Pian di Scò (Arezzo).


Suor Simona, insieme a due consorelle e ad un’ampia rete di volontarie e volontari porta avanti nel cuore della Toscana una meravigliosa esperienza di accoglienza. La Casa di Accoglienza della Fraternità della Visitazione è aperta in particolare alle donne in difficoltà: violenza domestica, difficoltà di inserimento in assenza di reti parentali di sostegno, difficoltà materiali nella cura e nella crescita dei figli, disagi psichici, lavoro coatto in strada, gravidanze difficili, tutte fragilità cui le donne, soprattutto straniere, sono particolarmente esposte.


Nelle parole di Suor Simona abbiamo sentito tutta la passione che anima l’approccio della Fraternità, il suo abbraccio attento alla genitorialità fragile. Non si tratta solo di fornire aiuto materiale, ma di creare un ambiente dove donne e bambini possano sperimentare ascolto, condivisione e rispetto.



Il periodo di accoglienza non segue rigidi parametri, ma si adatta alle singole storie, con un impegno totale e gratuito; alle donne che portano questi difficili bagagli di vita, la Fraternità spalanca le proprie porte. Anzi, ci spiega Suor Simona, le porte non vengono chiuse mai.


«Lo scopo è quello di condividere con loro la quotidianità, offrendo un luogo caldo, delle relazioni familiari per poter riacquistare fiducia in un loro progetto di vita. Accompagnarle nel reinserimento autonomo nella vita sociale. Ma tutto questo viene dopo: il primo passo è vivere insieme. Per costruire qualsiasi dialogo, interculturale o interreligioso, per pensare qualsiasi futuro, bisogna prima vivere insieme».


La Casa di Accoglienza della Fraternità della Visitazione è un rifugio che offre più di un semplice riparo. Qui, l'obiettivo va oltre il fornire un tetto sicuro: si tratta di condividere un tratto di vita, di ricostruire speranze e di offrire una famiglia, relazioni che continuano anche dopo la conclusione della permanenza nella Casa.



Suor Simona ha chiarito il significato di Fraternità: un valore universale che ispira uno stile di vita aperto, accogliente, solidale e condiviso. Anche nelle situazioni difficili come la povertà economica, la Fraternità apre a nuove dimensioni della solidarietà e dell'aiuto reciproco, trasformandosi in resilienza e partecipazione attiva nel superare le sfide della vita. La diversità culturale che è rappresentata in questo luogo riflette un abbraccio universale, dove hanno visto la luce ben 36 bambini, simbolo di nuove vite e speranze.


«Fraternità è appartenenza a una casa comune, appartenenza che si apre alle diversità, senza escludere nessuno, poiché riconosce nella diversità una fonte di ricchezza. In Fraternità ci si riscopre fratelli e sorelle, prima di tutto perché si condividono le gioie quando le cose vanno bene, ma soprattutto le giornate in cui tutto va male»


Suor Simona ha chiarito anche il ruolo cruciale di accoglienza ed ascolto nel rapporto d’aiuto: pilastri fondamentali di ogni relazione, sono esperienze centrali nella Casa di Accoglienza per mamme con minori. Sono veri e propri antidoti all’emarginazione che permettono di recuperare la pace e la fiducia, necessari per avviare un progetto di vita autonomo e per reintegrarsi nella società. Accogliere diventa sinonimo di concedere uno spazio vitale, dove ognuno può ritrovare il senso della vita e la generosità fino ad allora negata.



La passione e la convinzione che condividiamo è il comune impegno per la giustizia e la promozione della dignità umana. Un impegno che va oltre la semplice accoglienza, che mira a inserire le persone in percorsi di integrazione sociale attraverso lavoro, formazione e accompagnamento verso l'autonomia.


La convinzione che la forza delle esperienze di accoglienza risiede nell’attivazione in prima persona, che permette di “lasciarsi toccare” dalla bellezza di dare e ricevere, abbracciando la logica della gratuità e della generosità, di “lasciarsi sorprendere” da come l’incontro con il diverso generi ricchezza.




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