L'esperienza di A., rifugiato ucraino, nei musei trentini
A. è un rifugiato ucraino, nel suo paese faceva il massaggiatore e il fisioterapista. È arrivato in Italia un paio di mesi fa, è stato accolto da noi del Centro Astalli e ora abita a Villa Sant’Ignazio. Il fatto che abbia scelto Trento non è un caso: sua madre, infatti, vive e lavora in città da vari anni.
Qualche giorno fa l'abbiamo incontrato per scambiare due parole sulla vita qui in Trentino. Erano le 11.00 e A. stava facendo lezione di italiano con la sua insegnante Cecilia e N., anche lui ucraino, che è suo amico da tanti anni e che, in fuga dal paese, è riuscito a raggiungerlo qui poche settimane fa.
Tra le cose che A. ci ha raccontato del suo primo periodo a Trento, un'esperienza molto bella che ha fatto di recente è stata una visita sensoriale al Muse, il Museo delle Scienze, organizzata per lui da Barbara, volontaria che partecipa alle sue lezioni di italiano. Ma cos'è una visita sensoriale? Beh, A. è ipovedente quindi la visita è stata tenuta da Walter, un operatore del museo che lo ha accompagnato, guidandolo, raccontandogli quello che c'era da vedere e facendogli toccare con le mani rocce, opere, mappe e tutto il resto.
Ad A. il museo è piaciuto molto: «È bello e molto grande» racconta «E ci sono tantissimi animali». Alla visita erano presenti anche O., la mamma di A., la sua insegnante di italiano Cecilia e Marta, un’operatrice in servizio civile. Per fortuna O. parla molto bene l'italiano e ha potuto tradurgli tutto quello che Walter diceva! La prossima volta speriamo che al museo ci siano anche delle targhette informative in Braille, per permettere a tuttз di effettuare la visita in autonomia.
La visita è durata un paio d'ore e, tra le tante belle esperienze, ad A. è piaciuta soprattutto quella legata agli animali impagliati. Ha potuto toccarli e dice: «Il momento più bello è stato quando ho toccato il lupo. In Ucraina avevo un cane di nome Muha, e quel momento me l’ha ricordato molto». Oltre agli animali, A. ha potuto toccare molte piante, tra cui - la sua preferita - quella di cacao.
Un’altra esperienza interessante è stata quella del tunnel: A. e i suoi accompagnatori hanno camminato in un tunnel molto grande che riproduceva tutti i suoni della natura e il ciclo delle stagioni. «È stato bello sentire il rumore del vento, della pioggia e del temporale! A me non fa paura il temporale, mi piace molto stare ad ascoltare i tuoni». Poi c’è stato il momento del letto di chiodi: si è disteso insieme a Marta, ed entrambз non volevano più alzarsi perché era troppo rilassante!
«Mi piacerebbe tornare al Muse, o fare altre esperienze del genere! in Ucraina ho visitato molti musei… ma soprattutto mi piacerebbe fare altre esperienze con gli animali, perché mi piacciono molto. La prossima volta voglio portare con me anche N.!.»
A. adesso si sta concentrando sull'imparare la lingua e conoscere Trento, la sua nuova città. Nel frattempo, sta seguendo un percorso sulla stimolazione sensoriale, di cui questa visita al Muse era una delle tappe. In futuro vorrebbe riprendere il suo lavoro di massaggiatore e fisioterapista anche qui in Italia. Inoltre, gli piacerebbe sottoporsi ad una operazione chirurgica per la vista, perché sogna di studiare ancora, iscriversi all'Università e poter diventare, un giorno, un medico.
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